Negli ultimi anni le evidenze scientifiche riportano un aumento dei disturbi del neurosviluppo, un aumento della depressione precoce, un aumento dei disturbi dell’umore e un aumento della dipendenza dopaminergica. Inoltre, le ricerche presenti nella letteratura scientifica evidenziano l’impatto della pandemia Covid-19 sulla salute non solo fisica ma anche psichica e sociale adulti e bambini. È fondamentale acquisire competenze per sviluppare e attuare interventi mirati alla prevenzione e alla presa in carico delle nuove vulnerabilità. Diventa oggi necessario modificare il contesto educativo: in questa società fluida scuola, famiglia, educatori possono e devono fare un grande cambiamento nel capire che le emozioni non sono un fattore psicologico occasionale ma sono la struttura portante per tracciare le nostre memorie. Il principio che deve prevalere è quello dell’incoraggiamento perché il bambino, l’adolescente e l’adulto poi, possa rafforzare le proprie potenzialità e combattere le vulnerabilità. Gli interventi educativi didattici devono tener conto di come le esperienze dei primissimi anni di vita abbiano un ruolo fondamentale nella traiettoria di sviluppo individuale. Gli studi più recenti nel campo delle neuroscienze evidenziano infatti come lo sviluppo individuale si basi non soltanto sul patrimonio universale di natura genetica, biologica, ma anche sul contesto in cui si vive, si cresce e si apprende. A tal fine il progetto mira ad avviare un processo formativo che promuova la professionalità dei docenti con l’acquisizione della capacità di - acquisire strategie e strumenti per favorire la comprensione e la gestione delle emozioni degli studenti: saper comunicare e ascoltare in modo assertivo in classe in questo periodo di post pandemia; approfondire come l'intelligenza emotiva possa contribuire allo sviluppo sociale attraverso la più recente letteratura scientifica di neuroscienze sull'argomento.

In un tempo di grandi incertezze e cambiamenti per la scuola italiana, commenti e polemiche, tentativi di innovazione e rigidismi vari, le istituzioni scolastiche delle Figlie di Maria Ausiliatrice (o salesiane di Don Bosco) continuano a scommettere sulla formazione dei loro docenti tenendo insieme tradizione e innovazione.

È questo il leit motiv dei convegni annuali che l’Associazione CIOFS/Scuola FMA organizza, da decenni, per i propri docenti. Anche quest’anno, ancora in piena pandemia, non si è voluto rinunciare a questo appuntamento annuale e, grazie, alle piattaforme digitali, dal 26 al 27 marzo 2021, si incontreranno i docenti delle oltre 100 scuole (infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) radicate in tutto il territorio nazionale per riflettere sulla “Scuola in movimento. Modelli e prospettive”.

Il convegno intende offrire spunti di riflessione pedagogica, didattica e organizzativa per rilanciare i principi del Manifesto delle Scuole Salesiane FMA in Italia elaborato da tutti i docenti l’anno scorso dove confluiscono le idee portanti dell’azione educativa espressa nelle realtà salesiane.


In un tempo di grandi incertezze e cambiamenti per la scuola italiana, commenti e polemiche, tentativi di innovazione e rigidismi vari, le istituzioni scolastiche delle Figlie di Maria Ausiliatrice (o salesiane di Don Bosco) continuano a scommettere sulla formazione dei loro docenti tenendo insieme tradizione e innovazione.

È questo il leit motiv dei convegni annuali che l’Associazione CIOFS/Scuola FMA organizza, da decenni, per i propri docenti. Anche quest’anno, ancora in piena pandemia, non si è voluto rinunciare a questo appuntamento annuale e, grazie, alle piattaforme digitali, dal 26 al 27 marzo 2021, si incontreranno i docenti delle oltre 100 scuole (infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) radicate in tutto il territorio nazionale per riflettere sulla “Scuola in movimento. Modelli e prospettive”.

Il convegno intende offrire spunti di riflessione pedagogica, didattica e organizzativa per rilanciare i principi del Manifesto delle Scuole Salesiane FMA in Italia elaborato da tutti i docenti l’anno scorso dove confluiscono le idee portanti dell’azione educativa espressa nelle realtà salesiane.


La scuola va guidata, oggi più che mai, da persone professionalmente preparate e totalmente impegnate nella costruzione di una comunità educante con chiara identità e progettualità, gestita con efficacia.

Di fronte alla riconosciuta complessità della società e della scuola italiana, la scuola salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice ritiene fondamentale assicurare la presenza di figure educative e dirigenziali che credono nel valore della scuola e siano competenti nella progettazione-valutazione, nel coordinamento delle attività educativo-didattiche e capaci di rinnovare costantemente la loro cultura pedagogica attingendo in modo creativo al Sistema preventivo di S. Giovanni Bosco e S. Maria Domenica Mazzarello.

Valorizzando l’esperienza di formazione pluridecennale del personale direttivo delle scuole salesiane delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), il corso mira a qualificare e riqualificare le/i coordinatrici/ori delle attività educative e didattiche, perché operino con un approccio integrale della persona umana, con competenze relazionali e comunicative, abilità didattica, capacità di organizzazione e gestione efficace e innovativa della scuola, riappropriandosi del ricco patrimonio pedagogico salesiano.

Progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche implicite, che possono venire dagli alunni. Intesa in questa prospettiva di complessivo rinnovamento didattico, la certificazione delle competenze potrà costituire un’occasione importante per valorizzare la creatività e la responsabilità professionale degli insegnanti. In quest'ottica la proposta pedagogica del Service Learning per la sua capacità di di collegare l'apprendimento scolastico alla vita reale, favorisce lo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva sviluppando responsabilità sociale. 

Il corso mira a: - promuovere l'uso della certificazione delle competenze come strumento per una progettazione "a ritroso"; -promuovere l'uso dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento per progettare percorsi didattici e delineare la mappa di competenze in uscita; - sostenere la cultura della valutazione apprezzando le competenze promosse negli allievi e non verificare solo le conoscenze; approfondire la proposta pedagogica del Service Learning come sviluppo di competenze